La scena dipinta

LA SCENA DIPINTA articolo di Stefano Serusi

 

CalibroNotte è un gruppo artistico composto da alcune persone di diversa provenienza riunite dalla passione per il noir e il teatro, e nella comune visione della notte come dimensione che deformandola restituisce una visione delle cose più vera del vero.

Il gruppo ha preso parte, tra febbraio e marzo 2013, ad una residenza teatrale per prove e allestimento presso il  Molino del Groppo, a Pozzol Groppo (AL). Felice esito di questo progetto è lo spettacolo milanese “Noir – Una storia sbagliata ”, presso lo Spazio Tertulliano, una rappresentazione in cui, mi viene anticipato, la collaborazione tra i singoli è arrivata ad un livello di maggiore unitarietà. Difficile, infatti, cogliere in questo lavoro una presenza che non sembri perfettamente coordinata, dal testo di Federico Perrone che indagando i principali cliché del genere noir non introduce mai un personaggio, sebbene siano molti, privo di un’individualità ed una storia efficace, all’interpretazione asciutta di Davide Lorenzo Palla, l’unica presenza in scena, alle scene dipinte da Brein con l’aiuto di Martina Allegra Derosa. Una citazione a parte merita il lavoro puntuale sulle luci fatto da Fabio Bozzetta, che sottolinea efficacemente il rapporto tra i mascheramenti del protagonista e i personaggi dipinti sulle quinte.

Ci scuseranno gli altri protagonisti per questa maggiore attenzione ma, essendo le arti visive il principale argomento di Cerchio, desidero soffermarmi sul lavoro scenografico: il grande fondale con una tranche de vie tipicamente milanese e 7 quinte che si alternano in cui sono raffigurati altrettanti personaggi; da sinistra a destra il dentista, la bionda, lo spazzino mago, il nero albino, l’hip-hopper, la geisha, il detective.

Nel segno di “Brein” si riconosce immediatamente quello di Bruno Marrapodi, che in questo caso si cimenta su vaste superfici, con colori acrilici e idropittura, spazio nel quale anziché semplificare il suo stile attraverso campiture più ampie e un disegno più marcato, distribuisce una palette mai monotona e un’enorme quantità di dettagli, un intervento che in parte risulta non del tutto giustificato per chi può vederlo solo da lontano, ma in cui una freschezza da neofita ci lascia immaginare che certe soluzioni formali concesse con minor calcolo avranno una ricaduta molto positiva nelle opere che nasceranno dopo questa esperienza.

Realizzazione della scenografia durante la residenza organizzata da Calibro Notte a Pozzol Groppo

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