Recensione della mostra collettiva “Il lavorio dell’anima, passaggi di pittura a nordest” alla galleria CART, Monza
Articolo di Andrea Lacarpia
La mostra collettiva “Il lavorio dell’anima, passaggi di pittura a nordest”, da pochi giorni inaugurata presso la galleria Cart a Monza, si pone da subito come un progetto che ispira riflessioni sul fare pittorico negli ultimi anni, senza concentrarsi troppo sulla supremazia di una o l’altra tecnica espressiva, ma cercando di andare più in profondità negli aspetti filosofici e psicologici che rendono sempre attuale la pittura. Il titolo sintetizza la visione della creazione artistica da parte di Socrate, il quale vedeva in essa l’espressione dei moti interiori, da esprimere figurativamente con la mimica dei gesti evitando le espressioni facciali che deformano la nobiltà dei volti. Ecco quindi la motivazione dell’eloquenza espressiva di gran parte della statuaria classica, che unisce e preserva sia l’energia pulsionale delle passioni interiori, che l’algida bellezza di volti sereni e imperturbabili.
I dipinti, disposti nelle due sale della galleria con un ritmo equilibrato e regolare, sono tutte opere recenti di artisti residenti nel nordest Italia. In esse si respira l’atmosfera malinconica anticipata dall’immagine della locandina, fotografia che ritrae il lento scorrere del fiume Isonzo nella stagione autunnale. La tendenza ad una pittura introversa, con tonalità fosche ed umbratili, spesso sviluppata nelle dimensioni ridotte della “pittura da cavalletto”, è molto presente nella produzione dei giovani artisti italiani, e pare che nel nordest trovi il proprio paesaggio ideale.
Nella prima sala la riflessione sulla grammatica della pittura, semplificata fino ad essere ridotta ai minimi termini da Valerio Nicolai ed elaborata nelle diverse gradazioni delle possibilità figurative da Antonio Bardino, incontra l’espressione dell’inconscio delle tele di Thomas Braida, il quale presenta una serie di piccoli formati nei quali rappresenta paesaggi formati da bizzarre congregazioni geologico-organiche.
Anche la seconda sala è allestita equilibrando gradazioni espressive differenti: nella parete frontale i tondi di Aleksander Veliscek presentano “anticlassici” volti urlanti, opere dalla forte invadenza visiva, mentre le altre pareti presentano le musicali impronte di Ludovica Virginia Roncallo e i paesaggi di Kristian Sturi. Nelle opere di Sturi la traduzione dei sentimenti attraverso la fisicità del gesto porta all’elaborazione di un linguaggio astratto con lievi suggerimenti figurativi, il tutto reso con grande cura cromatica e compositiva.
Come anticipato dal comunicato stampa, l’esposizione introduce una riflessione sulla presenza simultanea di specificità territoriale e contaminazione internazionale nella produzione artistica in un mondo dalla comunicazione sempre più immediata, teso tra la globalizzazione ed un crescente interesse per le specificità locali.
Il lavorio dell’anima
passaggi di pittura a nordest
Antonio Bardino – Thomas Braida – Valerio Nicolai – Ludovica Virginia Roncallo – Kristian Sturi – Aleksander Velišček
a cura di Alice Ginaldi
fino al 18 marzo
CART contemporary art
Via Sirtori 7 – MONZA
T/F 039.329101
www.galleriacart.it
martedì – sabato h. 15.00 – 19.30