Tracciando la mappa di una costellazione in continuo divenire, Cerchio magazine intraprende un viaggio nel mondo delle gallerie, spazi indipendenti e centri culturali con una serie di brevi interviste ai direttori delle realtà orientate alla promozione delle nuove tendenze dell’arte contemporanea.
Oggi incontriamo Dario Costa, direttore artistico di Wilson Project.
Mi descrivi Wilson Project in poche parole? E’ cercando un sogno che si può viverlo.
Come è nata l’idea di aprire uno spazio espositivo? Mi sono trovato a un bivio tra due esigenze di uguale forza ma potenzialmente contrarie: mettere radici nei luoghi a cui appartengo e non fermarmi, percorrere strade nuove, vedere e fare. Roots and Routes, direbbero fuori, un binomio che quasi naturalmente ha fatto maturare in me l’esigenza di uno spazio no-profit per fare e mostrare arte.
In che modo scegli quali progetti ospitare? Gli artisti che arrivano al Wilson Project vengono da esperienze diverse e più che dal modo di fare arte sono accomunati dall’atteggiamento: vogliono mettersi in gioco, credono ad un progetto e si impegnano a realizzarlo. Non metto paletti e ogni forma espressiva è benvenuta. Chi espone da me si impegna in un progetto site-specific, si mettono in moto dinamiche creative, si avviano flussi di persone e idee, contro l’idea di succursale artistica e a favore di un modello sinaptico.
Nelle vesti di direttore artistico di Wilson Project, hai incontrato difficoltà nel rapportarti con artisti, curatori e giornalisti? No
Molti rilevano la mancanza di un pubblico che non sia solo di “addetti ai lavori”. Chi sono i fruitori dei progetti da ospitati da Wilson Project? Non ti dirò che le cose sono sempre facili. Però vedo energia e voglia di aprirsi: se all’inizio sapevo in anticipo chi sarebbe venuto nello spazio, ora non è così (arrivano studenti, professionista, curiosi di passaggio, oltreché collezionisti). Tutti benvenuti e tutti importanti, se davvero vuoi tessere legami col territorio e fare la differenza. Poi, naturalmente, è importante l’apprezzamento di artisti, critici e curatori, di altri spazi privati e delle istituzioni. Collaboro con accademie, università, fondazioni e altre realtà del contemporaneo: metto insieme esperienze e progetti diversi.
Come coniughi la tua attività artistica con l’esperienza da direttore artistico? E’ una questione di organizzazione.
Mostre in corso? Martina Bassi inaugurerà il nuovo spazio.
Progetti per il futuro? Come un allenatore che poco alla volta aumenta l’altezza dell’asta. L’importante è lavorare tutti i giorni.
Info:
Wilson Project
Via Scano 9/B- Sassari
www.wilsonprojectspace.com
