Focus gallerie spazi indipendenti e centri culturali . intervista a Maria Chiara Valacchi / SPAZIO CABINET

Tracciando la mappa di una costellazione in continuo divenire, Cerchio magazine intraprende un viaggio nel mondo delle gallerie, spazi indipendenti e centri culturali con una serie di brevi interviste ai direttori delle realtà orientate alla promozione delle nuove tendenze dell’arte contemporanea.

Oggi incontriamo Maria Chiara Valacchi, curatore e direttore artistico di Spazio Cabinet.

Mi descrivi Spazio Cabinet in poche parole?
Cabinet nasce come spazio di ricerca sull’incontro di due linguaggi, pittura e installazione, messi a confronto in double-shows e concepiti sempre in base a delle traccie curatoriali che seguono una naturale evoluzione grazie all’interazione diretta dei due artisti internazionali chiamati a partecipare. In parallelo Studiolo, cellula indipendente volta ai giovani artisti under 35.

Come è nata l’idea di aprire uno spazio espositivo?
Per un’esigenza strettamente personale; quella di voler mostrare una ricerca strutturata nel tempo soprattutto a favore di un linguaggio, quello pittorico, nazionalmente frainteso per troppo tempo e di veicolare una precisa idea curatoriale libera da codici e sistemi stereotipati.

Milano è una città che agevola l’apertura di giovani gallerie e spazi indipendenti?
Nel campo dell’Arte Contemporanea Milano è forse l’unica città in Italia che può ancora dare chances ad idee autonome; nel senso che lavorando a progetti di buon livello si riesce quasi sempre ad avere ottimi riscontri ed attenzione da parte di pubblico e addetti ai lavori, anche al livello internazionale. Benchè sia convinta di questo, per agevolare il radicamento duraturo di giovani gallerie e spazi indipendenti di qualità, penso sia necessario un maggiore sostegno da parte delle istituzioni ed un sistema orizzontale che premi la qualità, indipendentemente dalla possibilità o meno di potersi sostenere economicamente.

In che modo scegli quali artisti promuovere e quali progetti ospitare?
Molta ricerca, molti studio-visits e istinto, tutto convogliato alla captazione di artisti capaci di aprire e sviluppare dinamiche e discussioni di volta in volta specifiche.

Presso Cabinet hanno esposto parecchi artisti internazionali. Come è vista l’Italia dagli artisti stranieri?
E’ impossibile sintetizzare un opinione generale ma posso raccontare delle esperienze positive avvenute da Cabinet. Artisti stranieri invitati, di qualsiasi generazione e caratura, hanno sempre dimostrato profondo rispetto, adesione e collaborazione. Credo che per gli artisti sia fondamentale il contesto, il progetto e la professionalità con il quale viene condotto.

Cabinet si è posto da subito come luogo nel quale vengono convogliate le più recenti sperimentazioni nell’ambito della pittura, in un momento nel quale questo mezzo torna a generare diverse riflessioni critiche. Credi che ci siano dei tratti in comune nelle ricerche degli artisti che negli ultimi anni utilizzano il mezzo pittorico?
Enzo Cucchi mi ricorda sempre che in pittura non si può barare. Penso che la pratica pittorica sia un’esperienza assolutamente irripetibile e mediata continuamente dal proprio, personale, substrato culturale. Credo che tratti assonanti si possano individuare sovente solo in quegli artisti che usano, oggi, il media pittorico come veicolo alternativo ad una ricerca concettuale ormai stanca o che non riescono totalmente ad emanciparsi da scelte dal facile consenso.

Come gestisci il tuo tempo tra lavoro e vita privata?

Il mio lavoro è la mia vita, ma non spendo la mia vita solo per l’arte. Ho la fortuna di condividere il mio impegno e la mia ricerca con mio marito, Antonio Di Mino, con il quale quattro anni fa ho fondato appunto Cabinet. E’ sicuramente difficile trovare momenti per “staccare”, anche perchè ciò che facciamo è frutto essenzialmente di una profonda passione, ma la vita è altro ed è importantissimo tenerlo sempre a mente per tutelare la propria esistenza e spiritualità.

Molti rilevano la mancanza di un pubblico che non sia solo di “addetti ai lavori”. Chi sono i fruitori dei progetti ospitati da Cabinet?
I nostri fruitori principali sono sicuramente i cosidetti “addetti ai lavori” ma non lo reputo per forza un limite; non che non voglia contemplare altra utenza…tutt’altro, ma non credo in un’interesse universale verso la cultura, sarebbe una bella utopia. Come uomini siamo portati istintivamente a creare branchi il cui collante fondamentale sono le passioni comuni.

Mostra in corso?
Cabinet presenta il primo group show di Studiolo. Tre tra gli artisti under ’89 più attivi sulla scena contemporanea internazionale, si confronteranno proponendo tre opere concepite strettamente per lo spazio. A confrontarsi l’opera multiforme e complessa di Alex Mackin Doland (b. 1990, USA), le risonanze pittoriche di Catherine Parsonage (b. 1989, UK) e l’intima riflessione sulle relazioni umane di Amalia Ulman (b. 1989, Argentina)…vi aspetto !

Progetti per il futuro?
Continuare a progettare buone mostre sia da Cabinet che negli spazi pubblici e privati che sono stata chiamata a curare, potenziare Paint! www.paintdiary.com prima piattaforma online dedicata esclusivamente alla pittura e totalmente curata da pittori internazionali di fama riconosciuta e, non per ultimo, fare un figlio 🙂

Warp & Weft, Sylvie Fleury - Alexander Wagner, 2013 - Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin
Warp & Weft, Sylvie Fleury – Alexander Wagner, 2013 – Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin
Color (rules), Kaye Donachie - Dagmar Heppner, 2012 - Courtesy Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin
Color (rules), Kaye Donachie – Dagmar Heppner, 2012 – Courtesy Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin
De-Phasing Patterns, Marc Bijl - Dan Shaw-Town,  2011 - Courtesy Spazio Cabinet, Milan
De-Phasing Patterns, Marc Bijl – Dan Shaw-Town, 2011 – Courtesy Spazio Cabinet, Milan
Studiolo #11, Freya Douglas-Morris, 2014 - Courtesy Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin
Studiolo #11, Freya Douglas-Morris, 2014 – Courtesy Spazio Cabinet, Milan, photo Filippo Armellin

Info:
Spazio Cabinet
Via Tadino 20, Milano.
Tel. +39 338.3032422
[email protected] / [email protected]
www.spaziocabinet.com