Vincenzo Simone all’Edicola Radetzky | recensione di Costanza Sartoris

Come un faro illumina l’oscurità dando un motivo di speranza ai navigatori, così Edicola Radetzky si illuminerà tutte le notti nel mese di giugno donando alla città di Milano uno spunto di riflessione sul gesto pittorico.

Fissando intensamente una fonte di luce accade che, nel distogliere lo sguardo, la visione paia come disturbata da chiazze scure; allo stesso modo, le carte che ricoprono le vetrate di Edicola Radetzky sono ora spazi bianchi scalfiti e sporcati da pennellate apparentemente casuali che illuminano lo sguardo dei passanti, suggerendo nuove implicazioni ai concetti fondamentali di sguardo e immagine.
Ho visto il sole basso macchiato di errori: è questo il titolo dell’opera site-specific di Vincenzo Simone, curata da Simona Squadrito, che sarà visitabile tutti i giorni presso la piccola edicola sulla Darsena nel cuore della città fino al 24 giugno.
Vincenzo Simone offre al pubblico dei segni semplici e immediati che, solcando la superficie della carta retroilluminata, si mostrano come delle radiografie della pittura stessa. L’immagine perde quindi il proprio statuto narrativo, diventando originaria, ancestrale: è materia tangibile, unta e imperfetta. Il gesto pittorico dell’artista si rivela così per mezzo di questi graffitismi come azione, come il perenne atto dell’intingere il pennello nel colore e poi dello stenderlo sulla superficie della tela. La pittura nell’opera Ho visto il sole basso macchiato di errori è dunque una traccia, un’impronta della ricerca dell’artista che si concentra con questi segni sull’origine stessa del dipingere per mezzo di segni che ricordano degli appunti o delle suggestioni basate sull’errore. È infatti nell’errore che risiede la forza di queste immagini: l’essere scarti e la loro intrinseca casualità aprono lo sguardo a nuove prospettive dove l’effige cade per lasciare spazio alla ricerca dell’origine. È per questo motivo che l’edicola si illumina sorgendo e tramontando come un sole, per mostrare e nascondere la natura stessa della pittura che non è altro che il perenne ripetersi del gesto, origine e fine stessa dell’agire del pittore.
Ho visto il sole basso macchiato di errori è pertanto una riflessione aperta sul valore formale dell’atto del dipingere: una serie di immagini primarie che parlano prima di tutto a se stesse, eppure capaci di accompagnare lo spettatore ad allontanarsi dalla rappresentazione per entrare in un nuovo sistema di concezione di sguardo e immagine. Entrambi i capisaldi della pittura, lo sguardo e l’immagine, sono infatti riportati all’origine, alla visione prima della luce e delle sue imperfezioni, e, di conseguenza, al loro perenne tramonto.

Allestimento dell'opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell’opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell'opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell’opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell'opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell’opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell'opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris
Allestimento dell’opera di Vincenzo Simone. Foto di Costanza Sartoris

 

Vincenzo Simone – Ho visto il sole basso macchiato di errori

A cura di Simona Squadrito

Fino al 25 giugno 2016

Edicola Radetzky

Viale Gorizia (Darsena)

– Milano

Vincenzo Simone - Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)
Vincenzo Simone – Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)
Vincenzo Simone - Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)
Vincenzo Simone – Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)
Vincenzo Simone - Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)
Vincenzo Simone – Ho visto il sole basso macchiato di errori, 2016, Edicola Radetzky Milano (foto Maurangelo Quagliarella)