Marcello Tedesco nella nuova sede di Galleria Arrivada
Recensione di Andrea Lacarpia
L’interesse per la struttura interna della realtà connota la ricerca recente di Marcello Tedesco, in una visione della materia come forma viva, in costante trasformazione. Più che la costruzione di immagini e apparenze, è quindi il processo di dissolvimento e ricomposizione degli elementi ad interessare l’artista, un approccio che trova eco nell’ambiente della nuova sede di Galleria Arrivada che, ancora in fase di ristrutturazione, si mostra come un cantiere aperto. Lo spazio diviene un corpo vivo, in cui le opere di Tedesco sono organi che pulsano e respirano, in un ritmo che è continua ricostruzione non solo della forma fisica, ma anche dell’individualità. Materiali come sale cristallizzato e cloruro di calcio, che vanno a comporre lastre e colonne che si sciolgono lentamente, fanno pensare ad un laboratorio chimico in cui si compiono operazioni speciali che vanno a mostrare ciò che era precedentemente occultato. Nei sotterranei della galleria, un groviglio di tondini di ferro colpisce per la sua imponenza, cuore di un sistema circolatorio che sembra diffondere energia vitale nell’ambiente.









Marcello Tedesco – Megaloschemos
A cura di Samuele Menin
Fino al 7 luglio 2018
Galleria Arrivada – Via Pier Candido Decembrio, 26, Milano
Info: [email protected]