Interpretare Milano. Intervista di Stefano Serusi a Dramatrà

Ho Intervistato per Cerchio Magazine Valentina Saracco, tra i fondatori di Dramatrà, una giovane associazione che propone un modo originale di conoscere Milano attraverso storie interpretate da attori.

5-Non scavate sotto la besana

In cosa consistono le visite teatralizzate?

Le visite teatralizzate sono dei tour in cui la classica guida con bandierina viene sostituita da attori professionisti, pronti a raccontare al pubblico sia la storia del luogo che si sta visitando, sia quella del proprio personaggio. Insomma, sono un modo per imparare senza aprire un libro e per andare a teatro senza sedersi in poltrona.

Nella preparazione dei vostri DramaTour sembrano esserci passaggi molto complessi e affascinanti, più vicini al teatro, con definizione di luoghi, soggetti, interpreti, costumi… come avviene questa costruzione?

Ogni DramaTour ha una storia a sé. Alcuni nascono perché passando di fronte a un determinato luogo ci innamoriamo di un dettaglio, altri in seguito alla scoperta di una qualche curiosità, altri ancora su committenza. Il punto di partenza è sempre e comunque la ricerca, lo studio e l’indagine. In questo ci vengono in aiuto i moltissimi libri sulla storia e sulle curiosità di Milano che sono stati pubblicati negli ultimi anni, ma anche internet: si trovano alcuni blog sulla Vecchia Milano con un livello di dettaglio inimmaginabile. Non ultimo, ci affidiamo alle interviste delle persone che conoscono o vivono nel luogo di nostro interesse.
La componente umana è per noi fondamentale e sentirci raccontare una storia è sempre il modo migliore per poterla far raccontare in modo esemplare dai nostri attori. La seconda fase è la scrittura: la creazione di una vera e propria pièce scritta ad hoc. Qui la parte difficile sta nel saper bilanciare le informazioni storiche con un racconto di finzione gradevole e divertente. La storia del luogo si incrocia con quella dei suoi personaggi in modo indissolubile.

In ultimo i nostri attori prendono in mano il testo e con le loro competenze registiche lo adattano al luogo e alle necessità della scena (delle scene, visto che parliamo sempre di “spettacoli” itineranti). Si scelgono i costumi, il percorso, le azioni… e ci si prepara per la messinscena.

1-bagatti valsecchi

Avete avuto dei modelli di riferimento per il vostro lavoro?

Abbiamo iniziato a interfacciarci al mondo delle visite teatralizzate circa cinque anni fa, quando il concetto in Italia era ancora sconosciuto ai più. Abbiamo preso ispirazione da qualcosa di simile che accadeva al London Dungeon: il Museo degli Orrori di Londra, togliendo il lato horror e aggiungendo quello storico. Inoltre, ricordo di aver partecipato a uno spettacolo qui a Milano organizzato dalla compagnia AnimaNera. Lo spettacolo era pensato per un solo spettatore alla volta ed era estremamente intimo.
Da questa esperienza è sicuramente scaturita la nostra voglia di avere una relazione intima e diretta con il pubblico, un teatro di interazione e dialogo. L’idea è quella di creare un’esperienza che non possa essere facilmente dimenticata.

Che tipo di pubblico incontrate nei vostri tour?

Ai nostri tour hanno partecipato le categorie di pubblico più disparate! Dalle scuole agli over65, dalle giovani coppie agli addii al nubilato, passando per turisti e gruppi aziendali. La verità è che la storia spiegata in modo semplice e divertente piace a tutti; attualmente il nostro target più importante però rimangono i milanesi, sempre più curiosi di scoprire i segreti che nasconde la propria città.

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Tra i prossimi tour in preparazione ci sarà quello nell’area della Darsena e dei Navigli, che prevede un passaggio all’Edicola Radetzky, progetto in cui io stesso sono coinvolto. Ci puoi anticipare qualcosa su questo percorso e sul racconto attraverso cui si sviluppa?

I luoghi che circondano i Navigli sono come tanti piccoli tasselli di un solo mosaico, tutti però legati da un unico elemento: l’acqua. Per questo tour abbiamo pensato a due personaggi un po’ onirici, dei venditori di storie, in grado di tessere una tela capace di unire tutti quei piccoli pezzi di puzzle che fanno dei Navigli la zona romantica e caratteristica che conosciamo e che non si esaurisce con quei due canali pieni di bar e locali.
Se aveste una lira, non la investireste per ascoltare una storia dimenticata?

http://www.dramatra.it/