Hubert Marot e Pedro Matos alla Bid Project . recensione di Andrea Lacarpia

Tra le più giovani gallerie milanesi, la Bid Project conferma il proprio interesse per l’arte contemporanea internazionale, rivolto in particolare alle ricerche artistiche più recenti.
Dopo la prima mostra, una collettiva curata da Chelsea Haines nella quale le opere aprivano diversi spunti di riflessione sul modernismo, ora la galleria presenta due giovani artisti di nazionalità diverse, il francese Hubert Marot e il portoghese Pedro Matos, in un progetto a cura di Domenico De Chirico visitabile fino al 30 novembre.
Nella sala di ingresso l’attenzione è subito catturata da Twinkling, opera nella quale Hubert Marot ha unito due strisce di luci led ad una batteria d’automobile, ottenendo una seducente forma che ricorda due occhi stilizzati.
Quello della visione e della percezione unite all’illusione sembra essere un filo conduttore dell’intera mostra.
Procedendo nella sala dedicata ad Hubert Marot si incontrano, oltre ad un’altra scultura di luci led, delle grandi tele dalle efficaci variazioni tonali ottenute mediante l’uso di materiale fotosensibile. La fotografia e la pittura qui combaciano e partecipano insieme alla registrazione della luce nella sua inafferrabile instabilità. Sul pavimento, sculture in ceramica smaltata ottenute dal calco di rosoni per la decorazione domestica, presentano forme che ricordano cerchioni di automobile, accentuando l’atmosfera industriale dell’insieme.
Le sala dedicata a Pedro Matos ospita invece opere pittoriche nelle quali l’artista portoghese porta avanti la sua indagine sull’ambiguità dell’azione umana che trasforma la natura costruendo e distruggendo contemporaneamente. Quella di Pedro Matos è una serie dall’impatto particolarmente sintetico, ottenuta con una pittura meticolosa che riproduce la casualità e gestualità di macchie informali sulla superficie della tela grezza, rendendo maculata la superficie.
Nella mostra predominano le scale di grigio ed un sofisticato minimalismo che esalta le variazioni materiche, dalla lucentezza della ceramica smaltata e dei led delle sculture di Marot alla profonda opacità delle tele di lino utilizzate da Matos, in un equilibrio di forme che non rinuncia al piacere estetico dell’esperienza percettiva del visitatore.

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Hubert Marot. Exhibition views

 

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Hubert Marot The Marble Warbles, 2015 Acrylic, photographic emulsion, gelatin on canvas 200 x 137 x 7 cm
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Hubert Marot Dazzling, 2015 Metal, strip-led, battery car Variable dimensions

 

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Hubert Marot. Untitled (Gova I), 2015 Glazed ceramic, 16 ”
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Pedro Matos. Exhibition views
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Pedro Matos. August is coming to but end and September is not arriving, 2015 Enamel on raw canvas, wooden stretchers 40 x 30 cm
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Pedro Matos. You ought to see her, 2015 Enamel on raw canvas, wooden stretchers 40 x 30 cm

 

HUBERT MAROT, PEDRO MATOS
Where there’s something hiding beneath the surface
A cura di Domenico de Chirico
Fino al 30 novembre 2015

Bid Project
via Fara 12 – Milano
Tel +39 335 693 5869
[email protected]