Gelateria Sogni di Ghiaccio a Torino | recensione di Andrea Lacarpia
a cura di Filippo Marzocchi e Mattia Pajè
Il fenomeno dei project space caratterizza la proposta culturale degli ultimi anni in un modo sempre più incisivo rispecchiando un’epoca dalla comunicazione veloce, in cui l’esperienza estetica non deve essere necessariamente mediata dall’apparato critico, editoriale e mercantile che caratterizza la galleria tradizionale. L’approccio all’arte si fa più snello e si può strutturare una mostra di qualità anche senza imponenti mezzi, per questo spesso i progetti proposti dagli spazi indipendenti non differiscono di molto da quelli organizzati da istituzioni e gallerie private. Se in passato gli “spazi indipendenti” gestiti da artisti o da curatori si ponevano come luoghi di discussione più che di produzione, attualmente l’attività dei project space va in una direzione opposta, ricominciando dalle opere per sviluppare da esse nuove esperienze.
Il progetto presentato a Torino da Gelateria Sogni di Ghiaccio, project space bolognese gestito da artisti, unisce sapientemente artisti di diverse generazioni partendo da suggestioni derivanti dalla cultura popolare, in cui la relazione tra le opere e lo spazio, l’efficacia visiva e la coerenza dell’insieme va a strutturare una mostra che si situa ad un livello non minore rispetto ai grandi eventi della settimana dell’arte contemporanea torinese. Allestita in una vecchia officina nella zona San Salvario, la mostra Jollies, a cura di Filippo Marzocchi e Mattia Pajè, ha riunito le opere di Giuseppe Abate, Gökçen Dilek Acay, Nico Angiuli, Enrico Boccioletti, Nicole Colombo + Luca Loreti, Giovanni Copelli, Loris Gentile, , Luigi Ontani, Luigi Presicce, Dennis Tyfus e Devis Venturelli intorno ad una grande testa di cartapesta tratta dal magazzino di carri di carnevale di Mazalora 1947 che, posta al centro dello spazio, sfalsa radicalmente le proporzioni visive immergendo in una spazialità ambigua. Il tema del travestimento che cela l’identità e nel contempo svela ulteriori possibili realtà è diversamente declinato dalle opere esposte, aprendo ad una dimensione insieme ludica e rituale.
La mostra Jollies, a cura di Filippo Marzocchi e Mattia Pajè si è svolta nell’ambito di NESXT, progetto curato da Olga Gambari che mette in relazione diverse realtà no profit, che dal 26 ottobre al 5 novembre ha organizzato un festival diffuso sul territorio che ha messo in luce la Città di Torino con tutto il suo tessuto creativo e produttivo legato all’esperienza artistica.
www.gelateriasognidighiacc
www.nesxt.org