Di carne, di nulla | recensione di Costanza Sartoris

Di carne, di nulla | recensione di Costanza Sartoris

Sarà visitabile fino al 22 luglio, presso la Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea, la doppia personale degli artisti 108 e Silvia Argiolas, curata da Luca Beatrice e intitolata “Di carne, di nulla”.
Riprendendo il titolo di una raccolta di saggi postuma di David Foster Wallce, la mostra espone due visioni del mondo apparentemente opposte, ma in grado di aprire lo sguardo dello spettatore a una duplice concezione della realtà che ci circonda.
Infatti, come il titolo della raccolta di Wallace è preso da un saggio in realtà non presente nella raccolta stessa, diventando dunque una sorta di macro identità fantasmale, così l’esposizione che appare inizialmente priva di un possibile legame tra le voci pittoriche di 108 e di Silvia Argiolas, svela invece una profonda assonanza nelle loro ricerche tese nel tentativo di trascendere il quotidiano evocando l’assenza.
Entrambi gli artisti mostrano, infatti, nelle loro tele e nei loro disegni, qualcosa che non c’è.
Silvia lavora con l’immaginario della femminilità: la fragilità dell’essere donna, dell’avere un corpo oggetto di desiderio, di essere spesso una mera immagine legata a fantasie e stereotipi. Tutto ciò converge in una pittura dura, reale e tagliente, dove giovani ragazze annoiate sembrano guardare se stesse con quegli occhi che il mondo spesso rivolge loro. Un immaginario legato dunque alla corporeità, alla carne, che si staglia in visioni decontestualizzate di corpi spesso lacerati da un colore violento, metafora di una vita priva di significato, anonima e oziosa nella sua preponderante ovvietà. Immagini glam, di ragazzine e di sogni senza tempo: pop nei colori e nelle storie, reali nella banalità e nell’amarezza che raccontano. Eppure assenti, lontane, così come sono per noi le puttane al ciglio della strada: sempre in attesa, sempre nello stesso punto, come dei bagliori di lucciole nella notte. La loro carne c’è, ci sarà sempre, ma non la comprenderemo mai fino in fondo poiché troppo stereotipata per apparirci reale.
Se il mondo di Silvia è quindi concreto, terreno, la ricerca di 108 si concentra invece sull’etereo, sulla presenza dell’assenza. Sebbene nato come street artist, 108 affronta la strada con una modalità insolita, rifiutando la rappresentazione e la narrazione figurativa della street art tradizionale, presentando enormi macchie nere, capaci di catalizzare lo spazio in cui si trovano e di far collassare il mondo esterno al loro interno. L’impatto che si prova entrando nella galleria è sicuramente molto forte, eppure anche le opere su tela e su carta hanno la capacità di trasmettere, grazie alla pienezza del colore, questo senso di vuoto ammaliante. Il colore è usato solo in minuscoli dettagli marginali e a volte è sostituito con schizzi o campiture lineari nere, e si mostra come una porta, un’apertura verso il nero totale. 108 lavora quindi su un intenso livello di trascendenza che scaturisce però dalla realtà quotidiana, via di fuga verso spazi altri rispetto alle strade dimenticate di periferie industriali cui era solito lavorare.
Ecco infine, come la dicotomia della carne, del reale, entra nell’assenza, nell’immagine di altro, verso cui fuggiamo o, spesso, ci rifugiamo.

 

108 - Disturbo del Nero 1, 2016, tecnica mista su tela, 50 x 70 cm
108 – Disturbo del Nero 1, 2016, tecnica mista su tela, 50 x 70 cm
Silvia Argiolas - Pussy Gate, 2016, tecnica mista su tela, 100 x 170 cm
Silvia Argiolas – Pussy Gate, 2016, tecnica mista su tela, 100 x 170 cm

 

108 e Silvia Argiolas | Di carne, di nulla

dal 27.05 al 22.07.2016

Antonio Colombo arte contemporanea

Via Solferino 44 – Milano

http://colomboarte.com/