ȾɍW.O.W.Ҍ. Crash Test #03 – Il centro dell’essere . recensione di Dario Giovanni Alì

ȾɍW.O.W.Ҍ. Crash Test #03 – Il centro dell’essere

di Dario Giovanni Alì

Martedì 28 aprile si è tenuto il terzo appuntamento di ȾɍW.O.W.Ҍ. (trwowb.tumblr.com), progetto a cura di Simona Squadrito, che questa volta ha ospitato la giovane band italiana Pop_X all’interno della Crash Test Room di via Arquà, a Milano.
Arrivato in via Arquà, prima di poter entrare, al pubblico è stato richiesto di truccarsi e travestirsi con indumenti e accessori femminili, disposti all’esterno dell’abitazione privata in cui si è svolto l’evento. Questa richiesta di mascheramento si è tradotta in un invito a diventare membri di una micro-comunità, distinta rispetto all’esterno e definita solamente nel qui e ora.
Lo scarto tra dentro e fuori, tra Crash Test e realtà, è stato ulteriormente rimarcato dal luogo stesso che ha ospitato l’evento: la stanza di un appartamento resa irriconoscibile grazie a un allestimento che ne ha profondamente cambiato i connotati. Al suo ingresso, il pubblico si è trovato catapultato all’interno di un luogo straniante costruito su un’estetica visionaria e kitsch. Teli, lampade, tappeti, una macchina del fumo, cineserie di ogni genere erano alcuni degli elementi costitutivi di questa roccaforte in grado di suscitare molteplici suggestioni: per esempio, quella – possibile – di trovarsi all’interno di un fortino costruito da bambini con cuscini e lenzuola, o quella – ugualmente plausibile – di scoprirsi nascosti nel rifugio antiatomico di un potenziale scenario bellico e postapocalittico.
Quale che fosse l’interpretazione del singolo di fronte a tutto questo, ciò che a ognuno risultava chiaro era lo iato profondissimo tra ciò che stava dentro e ciò che invece era fuori, lontano.
Grazie a questa caratterizzazione forte dei connotati di cose e persone, il centro dell’essere – nome dato al luogo e all’evento – ha permesso a dei perfetti sconosciuti di sentirsi parte di un gruppo compatto, costantemente retto e alimentato dai suoi capifila: i Pop_X.
Dalle ore 16 alle 23 circa, i membri della band hanno ininterrottamente suonato la loro musica e presentato composizioni inedite realizzate ad hoc, interagendo con gli invitati in un’atmosfera intima e scanzonata. Chi si trovava nella Crash Test Room era invitato a essere niente più che se stesso, vestendo i panni di qualcun altro, ad abbandonare per mezza giornata il proprio ruolo di semplice spettatore per essere qualcosa di più presente e partecipe. In questo modo, il pubblico è stato coinvolto in un’efficace rilettura dell’happening, in chiave attualizzante. L’elemento di maggior novità di questo processo è stato forse caratterizzato dal live streaming dell’evento, reso disponibile su Cam4, nota comunità online di webcam per adulti. In occasione di questo Crash Test, ȾɍW.O.W.Ҍ ha infatti inaugurato nel sito il proprio canale di trasmissione (http://www.cam4.it/trwowb), permettendo così la visione di ciò che è avvenuto anche a chi non era fisicamente presente.
Ma non si è trattato solo di questo. Infatti, una piattaforma come Cam4 ha fatto in modo che il pubblico virtuale raggiunto si dividesse in due fasce: quelli consapevoli del Crash Test in atto e quelli che, invece, erano finiti lì per caso e restavano connessi cercando di scoprire davanti a cosa si trovassero. Il risultato è stato un rapporto tra due realtà interconnesse e interdipendenti: uno scambio di domande e risposte, richieste (anche sessuali) e opinioni, tra le persone fisicamente presenti e quelle online, che hanno interagito spontaneamente tra loro grazie a un computer lasciato a disposizione all’interno della stanza.
In quel momento, chi si trovava in via Arquà sapeva di essere “spiato”, e tale consapevolezza modificava almeno in parte il proprio stare nel tempo e nello spazio. Il potenziale spettatore si trovava così inaspettatamente a vestire i panni dell’esibizionista (complice anche il travestimento a cui era stato precedentemente sottoposto), a essere agente attivo, parte fondamentale del Crash Test.
In questo incontro/scontro tra reale e virtuale, il pubblico di via Arquà e quello delle restanti parti del mondo è stato riposizionato al centro del processo artistico, mettendone drasticamente in discussione – come ormai ȾɍW.O.W.Ҍ. ci ha abituati – il suo statuto.

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